Arte, Spiritualità e Solidarietà nel cuore di Napoli

Una reliquia sacra rimasta “invisibile” per oltre due secoli. Un complesso monumentale del ‘700 che comprende la chiesa con il suo magnifico organo, oltre al giardino storico. E un’Opera di Misericordia che, oggi come allora, si prende cura dei più poveri.
Tra vicoli e palazzi che raccontano secoli di tradizione, sorge un luogo straordinario: Il Complesso Monumentale di San Giuseppe dei Nudi. Un inestimabile patrimonio di arte, fede e solidarietà che ha una storia affascinante. Vieni a conoscerlo. Il Museo di San Giuseppe dei Nudi è a pochi passi dal Mann, il centralissimo Museo Archeologico Nazionale.

Un’Opera di Misericordia trasformatasi in Storia

Fondata il 6 gennaio 1740, la Congregazione di San Giuseppe dell’Opera di Vestire i Nudi e Vergognosi nasce con una missione di carità: donare abiti ai poveri e bisognosi. Un piccolo gesto di umanità che, nel tempo, ha assunto un valore profondo, trasformando questa istituzione in un simbolo di aiuto concreto.

Sotto il motto evangelico “Nudus eram et cooperuistis me” (Ero nudo e mi avete vestito), il sodalizio ottenne il riconoscimento reale e il supporto della Chiesa, diventando il Real Monte ed Arciconfraternita di San Giuseppe.

Il Bastone Fiorito di San Giuseppe in una teca del Museo

Uno degli oggetti più affascinanti della collezione in mostra nel Museo di San Giuseppe dei Nudi è la reliquia del Bastone Fiorito di San Giuseppe, simbolo di fede e venerazione da quasi tre secoli. Arrivato a Napoli nel 1712, è stato riconosciuto autentico dalla Curia Arcivescovile.

Fiumi di pellegrini venivano da ogni luogo per toccarlo e richiedere una grazia, al punto che è diventata celebre l’espressione napoletana “Non sfruculiare la mazzarella di San Giuseppe” (“Non stuzzicare la mazzarella di San Giuseppe”, frase detta solitamente al fine di non provocare la perdita della pazienza altrui), nata appunto dall’antico rito di toccare insistentemente la reliquia per ricevere la benedizione. Un tributo alla profonda devozione che si lega al folclore della città come simbolo di fertilità. 

La Chiesa di San Giuseppe dei Nudi

Annessa al palazzo dell’Arciconfraternita, la Chiesa di San Giuseppe dei Nudi è un gioiello barocco risalente al 1750, progettata da Giovanni Del Gaizo. Ospita un organo settecentesco di straordinaria fattura e una cantoria affrescata da Gaetano D’Agostino. Qui, ogni anno, avveniva la solenne “vestizione” dei poveri, con la presenza della famiglia reale e delle autorità del Regno.

Un Patrimonio Artistico di grande Valore

Le sale espositive della Fondazione ospitano preziose opere realizzate tra il XIV e il XIX secolo. Tra questi, spiccano dipinti di Francesco De Mura, Giuseppe Bonito, e una Madonna dell’Umiltà su tavola del XIV secolo. Nel Museo di San Giuseppe dei Nudi l’arte non è solo bellezza, ma memoria e testimonianza di una città devota e generosa.

Oltre ai dipinti, il museo conserva un importante fondo musicale, con manoscritti di autori della gloriosa Scuola Napoletana, tra cui Giovanni Paisiello, maestro di Cappella nel 1801.

I Ritratti dei Benefattori: Custodi della Memoria

Un aspetto singolare del Museo di San Giuseppe dei Nudi è la pinacoteca con i ritratti di nobili, prelati e benefattori che hanno sostenuto l’Ente. Tra i volti più noti quelli dei Borbone, con Ferdinando IV e Ferdinando II raffigurati con il mantello della confraternita, a testimonianza del legame con la corona.

Il Giardino Ritrovato: Un Angolo di Pace

Nel 2021, il giardino settecentesco della Fondazione è stato recuperato e riportato all’antico splendore. Un luogo di silenzio e contemplazione dove storia, natura e arte si fondono in un’unica esperienza.

Un Viaggio nella Storia e nella Cultura Napoletana

Visitare Il Complesso Monumentale e il Museo di San Giuseppe dei Nudi significa immergersi in una Napoli autentica, fatta di arte, tradizione e solidarietà. Un luogo che racconta storie di uomini e donne generosi, di fede incrollabile e di un passato che ancora oggi affascina e ispira.

Vieni a scoprire questo gioiello nascosto, testimone di tre secoli di storia!